Torta della gioconda

Questa è una ricetta antica, non so quanto ma sicuramente piu antica di me…. Scherzo avrà almeno 100 anni e non so spiegarvi perché si chiama così. Proviene da un antico ricettario di una nobile  famiglia di Bisceglie che é la mia città, ed è frutto di un lavoro di ricerca di antiche ricette ad opera di mia sorella Loredana, Ninive Berarducci e Luca De Ceglia. banner contest Per me piu che un ricettario è un importante documento storico di vita quotidiana, le dosi delle ricette ci fanno capire quanto le famiglie fossero numerose all’epoca, gli ingredienti usati ci mostrano quanto venissero utilizzati tutti i prodotti del territorio, non ci sono mai nelle ricette prodotti di provenienza che non sia locale, l’uso dello strutto, dell’olio di oliva, delle mandorle come dei legumi, ci riporta a una cucina naturale fatta di sapori rustici. Questo dolce  non so affatto perché si chiami della  Gioconda, ma è una torta molto semplice realizzata con ingredienti semplici, che c’erano nella dispensa di tutti all’epoca, ma  vi assicuro molto buona. Amaretti sbriciolati ( che ovviamente  erano fatti in casa essendo le mandorle  data la presenza massiccia di mandorleti, immancabili in tutte le famiglie)  farina, burro che all’epoca doveva essere un ingrediente ad appannaggio di pochi in quanto lo strutto era il prodotto piu usato anche perché meno caro, zucchero, uova, niente lievito perché il lievito chimico non  esisteva e che quando la ricetta richiedeva la lievitazione al massimo si usavano bicarbonato o cremore tartaro. Il dolce va servito con dello zucchero a velo, ma io ho provato a irrorarla con  qualche cucchiaio di vincotto  e vi assicuro che è ancora piu buona. Con questa torta ho deciso di partecipare al mio primo contest, anche se fino a  questo momento non ne avevo mai avuto la minima intenzione ma il blog del Gattoghiotto e si chiama Dans la croyance mi piace molto e mi è piaciuta l’idea della torte da credenza, la ricetta adatta  ce l’avevo e allora mi sono detta perchè non provarci! Questo contest é in collaborazione con Salter

 

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Per 8 persone:

  • 120 gr di zucchero
  • 80 gr di burro
  • 4 uova
  • 80 gr di farina
  • 150 di amaretti
  • burro e pan grattato per la teglia
Imburrare una teglia da 22 cm, poi spolverarla di pangrattato, accendere il forno a 180 gradi anche statico va bene. Sbriciolare gli amaretti e tenere da parte. Dividere i tuorli dagli albumi, sciogliere il burro a bagnomaria ( oggi abbiamo il microonde, usiamolo ) e lavorare i tuorli con lo zucchero, fino a che sono spumosi poi aggiungere il burro, unire la farina e gli amaretti sbriciolati. Montare molto bene gli albumi. Aggiungere il primo cucchiaio di albumi al composto per anmmorbidirlo un po’ perché sarà molto duro, poi aggiungere il resto lavorando l’impasto dal basso verso l’alto per non smontare le uova. Versare nella teglia e infornare per 25/30 minuti. Spolverare di zucchero a velo o servire se volete con del vincotto.
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Si conserva per qualche giorno ben chiusa in credenza.