
Malembande (millinfranti). Pasta casalinga pugliese confezionata con semola, formaggio, prezzemolo, un pò di pepe e uova (quante ne assorbe la semola), ridotta in mille pezzettini e cotta in brodo di tacchino o di gallina. Si mangia il giorno di Natale, ma essendo una minestra si gradisce soprattutto nelle fredde giornate d’inverno.
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Dosi per 4 persone:
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Lavorare tutti gli ingredienti insieme a mano o in un robot da cucina.L’impasto deve lavoare un pochino perchè c’è la semola, capiamo che è pronto perche deve essere liscio e compatto (vedi foto 1 d’apertura)Farlo riposare in luogo fresco per mezz’ora.Dopo questo tempo passare l’impasto o alla trafila dei tagliolini tagliandolo pero a pezzetti di ½ cm oppure molto meglio utilizzare quell’arnese che uso io nella foto 2, tagliando man mano che si schiaccia, a mezzo cm con un coltello (vedi foto 3).Adagiare i millinfranti su uno strofinaccio, e far asciugare un pochino, però più asciugano e meglio è.
Far bollire in una pentola del buon brodo di manzo o di pollo e metterci i millinfranti avendo cura che se si fossero leggermente attaccati dopo qualche minuto che stanno nel brodo, con il cucchiaio di legno, cercare di staccarli contro la parete del tegame, ma la particolarità della pasta fresca fatta a mano è che se sono irregolari sono apprezzati di più… Servire la minestra fumante nella zuppiera (vedi foto 4). |
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cara Betta, ho provato a farli ieri e li ho cotti in un brodo di carne leggero. Buonissimi, sono piaciuti a tutti…
Cara Alessandra, grazie sono contenta siano piaciuti…
Un appunto costruttivo,non sono daccordo sul parmiggiano…. come ricetta pugliese non mi pare opportuno anche se ci sta bene comunque…. meglio sarebbe la caciotta di capra fresca o secca. Inoltre preferisco non usare uova ma solo farina e poca acqua, eventualmente qualche goccio di olio di oliva e allungando un pò di più il periodo a riposo, per migliorare la lavorabilità. Provare per credere
Hai ragione sul parmigiano, io però piu che caciotta ci metterei un buon canestrato ;-). Proverò a usare farina e niente uova, i consigli vanno sempre presiin considerazione e dopo aver provato giudicherò…Grazie Michele
Grazie per questa specialità di pasta che mia madre ci preparava nel periodo di carnevale essendo lei originaria di Manfredonia (Fg) Sono ottimi
Grazie per questa specialità di Manfredonia che nostra madre ci preparava nel periodo di carnevale
Grazie a te Maria Gabriella 🙂
anni fa mi insegnò una variante semplice una mia zia di Corato : uova, semola, prezzemolo trittato. Stendere la pasta, lasciare essicare e poi spezzetare. Cuocere in acqua bollente. Servire con qc brodo, e parmiggiano.
Ciao, certo un’altra variante, ma sai il bello della cucina italiana è che in ogni famiglia ognuno aveva la sua ricetta personalizzata e immagino sarà buona anche questa…;-)